Piano d’azione per digitalizzare il settore energetico

Piano d'azione UE per digitalizzare il settore energetico

Di fronte a numerose sfide, l’Europa deve essere all’altezza della situazione. L’impatto della guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione, la pressione sulle catene di approvvigionamento e la crisi climatica richiedono un’azione rapida e concreta che si concentri su soluzioni a lungo termine.

Nel maggio 2022, la Commissione europea ha presentato RePowerEU come risposta per rendere il sistema energetico europeo più resiliente, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e dalle importazioni e garantire l’accessibilità e l’approvvigionamento, investendo maggiormente in fonti rinnovabili e soluzioni innovative.

A ottobre, la Commissione UE ha fatto un passo in più in tale direzione: ha definito le azioni per digitalizzare il settore energetico e migliorare l’efficienza e l’integrazione delle fonti rinnovabili, tramite il Piano d’azione UE per digitalizzare il settore energetico.

Il piano d’azione della CE ha sei obiettivi chiave:

  • Promuovere la connettività, l’interoperabilità e lo scambio continuo di dati sull’energia;
  • Promuovere e coordinare gli investimenti nella rete elettrica intelligente;
  • Fornire servizi migliori basati su innovazioni digitali per coinvolgere i consumatori;
  • Migliorare la sicurezza informatica del sistema energetico;
  • Garantire che il crescente fabbisogno energetico del settore ICT sia in linea con il Green Deal;
  • Progettare una governance efficace e un sostegno continuo alla ricerca e all’innovazione.

L’importanza dei dati: da dove parte questo piano?

Innanzitutto, dalla consapevolezza della necessità di rendere i dati disponibili e sicuri. I dati sono fondamentali per supportare e agevolare il percorso evolutivo della trasformazione energetica e digitale in Europa. Una riduzione del 55% delle emissioni di gas serra e una quota di energia rinnovabile del 45% entro il 2030 possono essere raggiunte solo se il sistema energetico è preparato per questo.

Per raggiungere questi obiettivi, l’Europa deve creare un sistema energetico più intelligente e più interattivo di quello attuale, il che richiede enormi sforzi di digitalizzazione. Questo è il motivo per cui i dati sono indispensabili, ma per garantire che possano essere utilizzati in modo efficace e sicuro su tutta la linea, serve uno spazio comune europeo dei dati energetici, la cui realizzazione dovrà iniziare entro il 2024.

Digitalizzare la rete elettrica: gli investimenti necessari

Tra il 2020 e il 2030 la rete elettrica, in particolare la rete di distribuzione, richiederà investimenti per circa 584 miliardi di euro. Gran parte di questi investimenti dovrà essere destinata alla digitalizzazione: si parla di circa 170 miliardi di euro su un investimento complessivo di circa 400 miliardi di euro nelle reti di distribuzione per il periodo 2020-2030. Nell’ambito della digitalizzazione della rete, si punterà a creare un digital twin, ovvero un gemello digitale, che contribuirà a migliorare e rendere più intelligente l’intero sistema energetico. Nel piano d’azione UE per digitalizzare il settore energetico, la Commissione intende garantire che entro il 2023 sia in atto un quadro normativo adeguato per attrarre e dirigere tali investimenti.

Vantaggi per i consumatori

La CE afferma che i consumatori sono in prima linea e al centro dei suoi sforzi per digitalizzare il sistema energetico.

Le proposte chiave sono:

  • un quadro giuridico che responsabilizzi e protegga i consumatori, con un controllo dell’adeguatezza del diritto dei consumatori dell’UE sull’equità digitale attualmente in corso;
  • la creazione di strumenti digitali che riflettano il cambiamento demografico, ad esempio il numero crescente di consumatori anziani che potrebbero aver bisogno di essere specificamente sostenute nella transizione digitale;
  • la produzione di orientamenti sulla condivisione dell’energia e lo sviluppo di una piattaforma di sperimentazione per testare e simulare le comunità energetiche in combinazione con attività come la blockchain.

Sicurezza informatica

La CE intende rafforzare la sicurezza informatica del sistema energetico dando priorità all’identificazione di specifici servizi che potrebbero essere soggetti a valutazioni coordinate del rischio, in particolare nella catena di approvvigionamento delle energie rinnovabili e della rete, compreso l’eolico offshore.

Parallelamente, ci saranno proposte per la sicurezza informatica dei flussi elettrici transfrontalieri e per quella delle reti del gas e dell’idrogeno.

La Commissione propone inoltre una raccomandazione per migliorare la resilienza delle infrastrutture critiche nel settore energetico contro possibili attacchi fisici, informatici o ibridi. È stata anche adottata una proposta legislativa per norme armonizzate in materia di cybersicurezza per l’immissione sul mercato di prodotti con elementi digitali.

Consumo energetico settore ICT

Per la prima volta da anni, la Commissione sta affrontando la questione critica dell’impatto ambientale del settore delle ICT, una questione fondamentale in quanto si prevede che il consumo energetico delle infrastrutture digitali aumenterà di oltre il 50% entro il 2030.

Una parte sostanziale di questa crescente domanda proverrà dai data center ad alto consumo energetico, che la Commissione ha l’ambizione di rendere climaticamente neutri entro il 2030, fissando entro la fine dell’anno obblighi e requisiti di trasparenza sul riutilizzo del calore di scarto – ad esempio per riscaldare case residenziali.

Potrebbero essere introdotti nuovi schemi di etichettatura ambientale per data center, computer e applicazioni blockchain, in particolare le criptovalute.

Coordinamento a livello UE

Il coordinamento a livello dell’UE sarà assicurato da un gruppo di esperti di energia intelligente e di digitalizzazione. Si tratta di una versione rinnovata dell’attuale Smart Grids Task Force che ad oggi fornisce consulenza agli Stati membri dell’UE su questioni relative alla digitalizzazione del settore energetico.

Conclusione

La Commissione invita gli Stati membri ad aumentare il loro sostegno alla ricerca per la sperimentazione di tecnologie digitali nel settore energetico.

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